ANGAISA News del 10 luglio 2020

10 luglio 2020 | Settimana 28
 angaisa news
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ECONOMIA Disagio sociale sempre più elevato I dati più recenti del “Misery Index” Confcommercio confermano che l’area del disagio sociale si attesta sui valori massimi da quando viene elaborato l’indicatore. Gran parte si concentra tra coloro che pur avendo ancora ufficialmente un lavoro si trovano a vivere condizioni di grande difficoltà, in considerazione di una ripresa dell’attività produttiva graduale che mantiene ai minimi le ore lavorate. Il ricorso massiccio alla cassa integrazione ed ai fondi di solidarietà sta per il momento sostenendo i redditi dei lavoratori che operano in imprese di minori dimensioni e in settori tradizionalmente esclusi dagli ammortizzatori sociali. Situazione che non potrà protrarsi a lungo, vista anche la difficoltà per molte di queste imprese di tornare a livelli di attività accettabili ed idonei a garantirne la sopravvivenza. Il rischio di un autunno molto difficile sul versante dell’occupazione non deve essere sottovalutato. Leggi tutto
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ECONOMIA Il peso della burocrazia, un freno per la crescita economica Inefficienze e scarsa qualità dei servizi erogati impattano sulla crescita del nostro Paese causando una perdita di circa 70 miliardi e facendo scivolare l’Italia dalla 20esima alla 33esima posizione nel confronto internazionale, il terzultimo sui 36 Paesi Ocse. Sono, in sintesi, i risultati di un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla qualità della burocrazia e il suo impatto sulla crescita economica del Paese. Il ritardo della qualità della nostra burocrazia rispetto a quella delle economie avanzate ha probabilmente a che fare anche con i ritardi del nostro Paese sull’innovazione tecnologica e sul capitale umano della P.A., con un pesante impatto sulla crescita. Basti pensare che se l’Italia avesse, ad esempio, la stessa qualità dell’amministrazione della Germania, tra il 2009 e il 2018 la crescita cumulata sarebbe stata del 6,2% invece del 2,3%. Leggi tutto
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PRODUZIONE FORMAT entra in SFA Group Dopo la presentazione della nuova immagine istituzionale di inizio anno, SFA Group ha annunciato di aver acquisito, dal 23 giugno scorso, il 100% di Format Srl, azienda leader nella produzione di piatti doccia in solid surfacee gelcoat. A ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato sarà Rino Ferreri, già AD di SFA Italia e Direttore Strategico Design di SFA Group, mentre la continuità aziendale in Format sarà assicurata per i prossimi anni dal Management attuale a garanzia della volontà di mantenere l’alto livello qualitativo e di servizio dei prodotti. Dopo un 2019 segnato da numerosi investimenti e acquisizioni strategiche, l’entrata in SFA Group di Format Srl permetterà di ampliare la gamma di prodotti, permettendo una sempre maggiore personalizzazione dell'ambiente doccia con soluzioni dall’alto tasso qualitativo. L’integrazione a livello produttivo di Format con le altre Società del Gruppo SFA è già in atto e sono previsti nel corso del 2020 ulteriori investimenti atti a garantire lo sviluppo del mercato dei piatti doccia in tutta Europa.
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ITS Acqua del rubinetto: il 77,6% degli italiani la beve Secondo la ricerca commissionata da Aqua Italia a Open Mind Research, il 77,6% della popolazione italiana ha bevuto acqua del rubinetto (trattata e non) negli ultimi 12 mesi, con un tasso di crescita sul 2018 che sfiora il 4%. Tra tutti coloro che la bevono il 48,7% dichiara di farlo sempre o quasi sempre. I motivi principali afferiscono principalmente alla “comodità nel disporne” (25%), all’“attenzione per l’ambiente” (24,8%) ossia evitare di trasportare e smaltire bottiglie di plastica, dato significativamente più alto rispetto agli anni precedenti, soprattutto per i più giovani (18-24 anni) con il 43,7% contro il 32,1% della media nazionale. A seguire la consapevolezza che “l’acquedotto comunale fa maggiori controlli sull’acqua rispetto ai produttori dell’acqua in bottiglia” (24%), alla bontà dell’acqua “la bevo perché è buona” (23,2%) ed al “minor costo rispetto all’acqua in bottiglia” (19,7%). In merito alla preoccupazione degli italiani nei confronti della presenza di sostanze contaminanti nell’acqua del rubinetto, il 26,8% si è dichiarato estremamente preoccupato e il 62,6% abbastanza preoccupato.
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SOCIETA' Come cambierà l’ambiente bagno a causa del Coronavirus? Le nostre abitudini di igiene stanno cambiando radicalmente in risposta al Coronavirus, pertanto questo fenomeno influenzerà la progettazione e sarà necessario ripensare il design delle nostre case, specialmente ingresso e bagno, per ridurre le occasioni di contatto. Houzz, la piattaforma online dedicata alla ristrutturazione e al design di interni, ha provato a immaginare come la pandemia di Covid-19 cambierà l’ambiente bagno, una stanza la cui funzione primaria è proprio quella di garantire l’igiene. La pandemia ha portato a una maggiore attenzione al controllo delle infezioni che avrà ripercussioni evidenti e immediate nella progettazione dei bagni pubblici, che verranno rimodellati per diventare luoghi sempre più sicuri, contenere il rischio contagio ed evitare nuovi focolai. Ma anche i bagni privati, nelle nostre case, saranno investiti dall’ondata del cambiamento e dall’esigenza di ridurre le possibili occasioni di contagio. L’architetto spagnolo Moisés Royo ha un’idea visionaria: “Il bagno non sarà più una semplice stanza. Il lavabo, il water, la doccia e la vasca da bagno saranno separati e distribuiti in diverse zone della casa”.
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