Fermo pesca 2021: finalmente novità importanti?

PHOTO-2020-10-15-09-25-15 Termoli, 10 novembre 2020. Finalmente! E’ notizia di oggi un’importantissima apertura da parte del Ministero ad un fermo pesca diverso per l’anno 2021. Nel corso degli ultimi anni abbiamo sempre manifestato il nostro dissenso ad un arresto temporaneo obbligatorio che più che rappresentare un fermo biologico assume sempre più, anno dopo anno, i connotati di un fermo tecnico “harakiri” che non solo non salvaguarda la risorsa ittica ma tende a distruggere anche la figura professionale del pescatore sempre più in difficoltà ad ottenere l’indennizzo economico. Un fermo tecnico ormai troppo “vecchio” e non rispondente alle esigenze del mercato attuale, che addirittura favorisce l’importazione di pesce estero anziché valorizzare quello locale nazionale.   Questa mattina invece, nel corso della riunione del tavolo di consultazione  permanente della pesca e dell’acquacoltura avente ad oggetto i piani di gestione per il fermo biologico 2021, c’è stata la proposta della Direzione Generale della Pesca di modificare l’approccio rispetto alle giornate di pesca della flotta italiana, indicando di dare a ciascuna impresa un plafond di giornate di pesca nell’arco dell’anno e individuare pertanto il numero totale delle giornate di pesca piuttosto che il numero di giornate di inattività come previsto attualmente.   Lo ha annunciato con entusiasmo Luigi Giannini, Presidente di Federpesca ritenendola una soluzione che Federpesca propone da anni e che, anche in accordo con gli orientamenti dell’UE, rappresenta un cambio di paradigma in grado di garantire maggiore flessibilità e competitività, affidando la gestione alla responsabilità e autodeterminazione dell’impresa.   Secondo il Presidente Luigi Giannini lo sforzo di pesca sarebbe comunque limitato e ridotto ma con effetti meno devastanti sul piano della sostenibilità economico sociale e della sicurezza dell’attività, sicuramente conseguenti a soluzioni di rigidità gestionale come quelle in vigore in questi ultimi anni.   Il coordinatore regionale Basso Cannarsa fa presente come buona parte della marineria di Termoli da tanti anni ormai reclama ed auspica un diverso strumento di tutela della pesca, alternativo al fermo pesca biologico attuale, che tenga conto delle peculiarità sia delle diverse zone di cattura che dei diversi sistemi produttivi locali, ovvero i Piani di gestione locali della pesca.   Da circa dieci anni, a partire dalla programmazione FEP 2007-2013, armatori termolesi hanno discusso e auspicato l’adozione di un Piano di gestione locale della pesca in Molise basato su un plafone annuale di giornate in alternativa al fermo pesca attuale. Un’altra programmazione sta volgendo al termine (FEAMP 2014-2020) senza che tale progetto possa vedere la luce ma forse con lo spiraglio lanciato questa mattina dalla Direzione Generale della Pesca Marittima qualcosa potrà cambiare il prossimo anno. Almeno lo si spera.   Basso Cannarsa Coordinatore Regionale FEDERPESCAPHOTO-2020-10-15-09-21-19_1