Cln Cus Molise, under 19 al tappeto contro l’AP calcio a 5

CLN CUS MOLSE      1 AP CALCIO A 5          2
  • 0-0 primo tempo)
 Il Circiolo La Nebbia Cus Molise sceso in campo contro l'AP Cln Cus Molise: Oliveira, Brunale, Garocchio, Trematerra, Sabia, Fierro, Palladino, Palamaro, Santilli, La Gioia, Fierro. All. Di Stefano. Ap Calcio a 5: Amato, Molitierno, D’Alessio, Di Giacomo, Esposito, Ferrara, Levita, Marino, Pezone. Arbitro: Campanella di Campobasso. Cronometrista: Novelli di Campobasso. Marcatori: Ferrara, Trematerra, Marino.   Arriva la prima sconfitta in campionato per la selezione under 19 del Circolo La Nebbia Cus Molise che alza bandiera bianca contro l’AP calcio a 5. Una sconfitta maturata solo negli ultimi secondi di gara quando i padroni di casa hanno giocato con il portiere di movimento. Nel complesso il match è stato equilibrato come del resto testimonia anche lo 0-0 maturato nella prima frazione di gioco. Nella ripresa a sbloccare il confronto ci pensa Ferrara con una ripartenza e tiro preciso che non lascia scampo a Oliveira. Il Circolo La Nebbia Cus Molise prova a riorganizzarsi e Palladino sfiora il punto dell’1-1 senza però trovare il bersaglio grosso. Il match resta in equilibrio con i padroni di casa che trovano il pareggio grazie al gioco a 5. Ad un minuto dalla fine Trematerra trova lo spazio giusto per gonfiare la rete. A questo punto il Cln Cus Molise prova a vincere la partita continuando con il power play e viene punto a 26” dalla fine. Oliveira conclude ma il suo tiro viene respinto, sfera a Marino che approfitta della porta vuota e trova la rete del 1-2. Alla fine questa la disamina di mister Di Stefano: “Mi assumo la responsabilità di questa sconfitta – spiega – dopo il pareggio ho continuato a giocare con il portiere di movimento per cercare di vincere la partita. Purtroppo un episodio sfavorevole ci è costato la sconfitta. Ai ragazzi non posso rimproverare nulla, ha inciso qualche assenza di troppo. Ora dobbiamo cercare di ripartire preparando nel migliore dei modi il derby in casa del Venafro”.