“Chi siamo noi?”, ci chiediamo all’inizio di questo romanzo. “Noi siamo ignoranti. Noi siamo, in miliardi di pixel, gli eredi”, coloro che vivono ormai fuori della linearità storica, dove il solo modo per capire i nostri padri è studiare. In Storia aperta avviene una moderna nékyia, la rievocazione di coloro che vissero in un tempo altro, nel quale splendeva il sole dell’avvenire, e si compie l’impresa di un romanzo in cui la polvere di tante voci ne compone una sola. Davide Orecchio insegue il mistero di un padre sconosciuto, ne indaga le traiettorie possibili, si impone un ferreo rigore documentario ma al tempo stesso permette alla fantasia di colmare lacune, sognare destini. Nel silenzio del passato, nel buio dell’inchiostro, cerca la luce.
«Altri romanzi recenti – penso a Storia aperta di Davide Orecchio, a La casa di Roma di Pierluigi Battista – sembrano voler percorrere, in modi diversi, la stessa strada accidentata, lo spazio scomodo che tiene insieme vergogna e responsabilità. Da lì si può, si dovrebbe, finalmente affrontare quel “grumo un po’ respingente di identità non sempre vere e qualche volta decisamente finte, di biografie contraffatte, di magagne rivelate in modo tardivo, di rancori e piccinerie, di lutti e abbandoni, di bugie e velleità” (sono parole di Battista) con cui si impasta la storia di ogni famiglia, la storia di un Paese.» Paolo Di Paolo, su L’Espresso
ALTRI CONSIGLI DI LETTURA
Sangue giusto
Francesca Melandri
Nell’afa dell’estate romana, il giorno prima della visita di stato del colonnello Gheddafi, Ilaria trova ad attenderla davanti alla porta del suo appartamento all’Esquilino un ragazzo africano. È arrivato dall’Etiopia attraversando la Libia e dice di essere nipote di Attilio Profeti, il padre di Ilaria, e della donna con cui questi ha vissuto durante l’occupazione italiana in Abissinia. All’inizio Ilaria pensa a uno scherzo, eppure nel profondo sa che l’anziano padre è un uomo dai tanti segreti. Romanzo di ampio respiro storico e felice ambizione narrativa, Sangue giusto scandaglia in profondità la coscienza di uomini e donne costretti a confrontarsi con una realtà più complessa di quello che sembra, che sfugge alle definizioni a cui siamo abituati.
Cronache dalla polvere
Zoya Barontini
Cronache dalla polvere è un’occasione per ricordare l’orrore della guerra e delle ideologie di superiorità della razza. Questa storia batte al tempo inesorabile dei tamburi di guerra, respira polvere e vento e ha gli occhi dei suoi protagonisti: soldati italiani, guerriglieri etiopi e alcune misteriose presenze. Fantasmi. Il paesaggio africano del secolo scorso rivive con una vena fantastica grazie al racconto corale del collettivo di scrittrici, scrittori e illustratori in tutta la sua spettacolare intensità e drammaticità.
DA ASCOLTARE
Davide Orecchio a Fahrenheit
Ascolta su RaiPlay Sound la puntata di Fahrenheit in cui Storia aperta, di Davide Orecchio, era il libro del giorno.
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.OkRead More