Nel corso della guerra, una fanciulla romana di nome Tarpea, bellissima figlia del custode del Campidoglio, decise di favorire il nemico aprendo le porte della città all’esercito sabino, che poté quindi sorprendere nel sonno i romani. Tarpea venne smascherata e gettata da una rupe del colle Campidoglio. Da allora in poi la rupe prese il suo nome e i romani stabilirono l’usanza di gettare di lì i traditori della patria.Altra ipotesi:  Infatti sembra che i Sabini uccisero la ragazza perchè, fatta prigioniera, non volle indicare loro la via per raggiungere, senza essere visti, la Cima del Campidoglio. Peraltro inizialmente, a conferma di tale ipotesi, il Capitolium veniva identificato dai Romani come il "Monte Tarpeo", ovvero l'equivalente di "Vulcano". Qui veniva venerata la divinità antichissima "Tarpeia" e, accanto Summano o Vulcano, il dio del fuoco, questo addirittura prima che l'intero Colle venisse sacrificato a Giove con l'innalzamento di un Tempio a lui dedicato. Di conseguenza è evidente che Tarpea non poteva essere il simbolo del "tradimento", ma esattamente il contrario: chi ne disonorava l'immagine sacra con i suoi comportamenti "scellerati", veniva "sacrificato" a Tarpea gettandolo dalla rupe a lei dedicata.

la visita è prevista nella 1°domenica del mese quindi non prevede biglietteria.La tomba è stata costruita al III miglio della via Appia negli anni 30-20 a.C. in posizione dominante rispetto alla strada, proprio nel punto in cui si è arrestata la colata di lava di un eruzione risalente a circa 260.00 anni fa, espulsa dal complesso vulcanico dei Colli Albani. Costituita da un poderoso basamento quadrato in calcestruzzo, rivestito con blocchi di travertino, e da un corpo cilindrico, alto 11 metri e con il diametro di 30 metri , mentre il rivestimento  pure in blocchi di travertino a bugnato liscio è decorato con un fregio in marmo e ornamenti a forma di cranio di bue che darà il nome alla zona, “Capo di Bove”. Nel medioevo, il monumento, venne adattato alle esigenze di fortificazione della campagna romana. La famiglia di papa Bonifacio VIII, i caetani, nel 1302, fecero della tomba monumentale il torrione principale della loro fortezza, posseduta nel X secolo dai conti di Tuscolo, come testimoniato dai pittoreschi resti di merlature, bifore e torri visibili. Di fronte l'affascinante edificio scoperchiato di San Nicola a Capo di Bove un raro esempio di architettura gotica.  

Per prenotare la visita guidata contattare il 3205560439La visita ai sotterranei di S. Crisogono, accessibili dalla sacrestia, è importante per conoscere e comprendere la stratificazione archeologica e la pratica del riuso di monumenti antichi per scopi diversi da quelli originari. I resti testimoniano e conservano le vestigia di uno dei più antichi tituli sorti nel quartiere di Trastevere.La disposizione degli ambienti tipica delle case romane infatti, si adattava perfettamente allo svolgimento dei riti cristiani, nonché a funzioni di magazzino ed accoglienza dei fedeli. Il titulus Crisogoni nacque infatti sfruttando ben due (e forse tre) domus romane di II e III secolo, prima di assumere la consueta pianta basilicale nel V secolo.

Per prenotare questa visita contattare il 3205560439Piazza Navona si trova dove ai tempi dell’antica Roma era lo stadio voluto dall’imperatore Domiziano nell’85 d.C., costruzione che serviva per esportare il modello dei giochi greci. Lo Stadio, da non confondere con il Circo, era lungo 275 metri, largo 106 e poteva ospitare 30.000 spettatori che si ordinavano sulle imponenti gradinate ora fondamenta dei palazzi che incorniciano la piazza. Visiteremo i resti di uno degli ingressi dello stadio venuti alla luce, solo nel 1936, sotto il palazzo dell’INA.