EVENTI
22° Convegno ANGAISA: tante incognite e qualche segnale di ottimismo
“Crescita o declino?” All’insegna di questo doppio interrogativo si è tenuto il 10 dicembre il 22° Convegno ANGAISA, per la prima volta in modalità online. Più di 800 le iscrizioni registrate, a riprova che il “distanziamento” obbligato dall’emergenza sanitaria non ha fatto venir meno l’esigenza di incontrarsi e fare rete. La prima ondata della pandemia ha colpito duramente il settore, interrompendo il trend positivo registrato all’inizio dell’anno, che aveva fatto presagire un clima di stabilità e fiducia. Dopo il brusco calo nei mesi del lockdown, tra luglio e settembre si è registrata una crescita significativa, trainata forse anche da un desiderio di tornare alla normalità e a investire sulla qualità abitativa. La seconda ondata peserà certamente sugli ultimi mesi dell’anno, ma le previsioni dell’osservatorio ANGAISA stimano che si concluderà con un dato vicino al -8,48% già registrato per la variazione gennaio-ottobre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019: un dato comunque migliore delle previsioni di metà anno.
EDILIZIARapporto congiunturale CRESME, edilizia pronta a ripartire
E’ stato presentato il 3 dicembre scorso il nuovo Rapporto congiunturale del CRESME, che evidenzia una caduta complessiva nel 2020, per il comparto costruzioni, pari al -9,5%. Il dato peggiore in assoluto è rappresentato dalla flessione nel rinnovo residenziale (-13,9%), che nel decennio 2010-2019 aveva fatto registrare una crescita significativa in valori assoluti, da 43 a 53 miliardi annui. Prima la pandemia e quindi l’attesa per la piena attuazione del Superbonus 110% hanno rappresentato un freno importante e imprevisto. Pesante decremento anche per le nuove costruzioni residenziali, che chiuderanno il 2020 con un -10,6%. CRESME prevede comunque un recupero importante nei prossimi tre anni, più significativo nel 2021 (+8,3%) e ancora nel 2022 (+5,5%) e nel 2023 (+2,4%). Solo il rinnovo residenziale dovrebbe far registrare nel 2021 un +14%, con il contributo importante degli incentivi fiscali ma, almeno per quanto riguarda il Superbonus 110%, fortemente condizionati dalla effettiva capacità, per tutti gli operatori del settore, di far fronte alle nuove sfide e di intercettare tutte le potenzialità sul lato dell’offerta
COMMERCIO
Tra aprile e ottobre 3.600 imprese in più vendono online
In base ai nuovi dati diffusi da Unioncamere, relativi all’Osservatorio dei Punti Impresa Digitale (PID) delle Camere di Commercio, sono state più di 3.600 le aziende del commercio che hanno aperto un canale di vendita online tra aprile e ottobre 2020, facendo registrare in sette mesi una crescita del +15,5% (erano 23.386 a marzo 2020 contro 27.007 ad ottobre 2020). La pandemia ha costretto dunque tanti imprenditori ad accelerare il percorso di digitalizzazione per reagire alle avversità e cercare di restare produttivi anche da remoto. Nel complesso quasi un’impresa italiana su tre si è equipaggiata tecnologicamente per le vendite e i pagamenti sul web. Dopo la prima fase di lockdown, da maggio a settembre 2020 sono aumentate di quattro punti percentuali le PMI che si sono dotate di strumenti per l'e-commerce (il 27% contro il 23% dello stesso periodo del 2019) e di 5 punti percentuali quelle che si sono equipaggiate per l’e-payment (il 36% contro il 31%).
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DISTRIBUZIONE
Gruppi di acquisto, fusione INTESA - ACQUISMI
E’ stato annunciato l’avvio del “processo formale e giuridico” che porterà alla fusione dei Gruppi di acquisto (Soci Sostenitori ANGAISA) Intesa S.c.r.l. e Acquismi S.p.A. Nel comunicato del 2 dicembre scorso, firmato dai due Presidenti, Franco Bertani (Intesa) e Giorgio Della Fiore (Acquismi), si evidenzia che “per effetto di tale processo, tutti i Soci Acquismi S.p.A. entreranno nel Capitale Sociale di Intesa S.c.r.l., condividendo vision e mission aziendali. La nuova compagine societaria conterà pertanto 80 punti vendita, di cui 63 con Showroom, una funzionale piattaforma logistica centralizzata e un fatturato aggregato di oltre 300 milioni di euro. Il presidio territoriale resta una delle priorità: la copertura di otto Regioni del Centro-Nord Italia rappresenta un bacino commerciale di primissimo livello, in cui le singole società potranno portare i vantaggi e i servizi sviluppati dal Gruppo”.
ECONOMIA
L’emergenza Covid impatta sul “disagio sociale”
Il protrarsi della pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno ovviamente ampliato l’area di disagio sociale misurata mensilmente dal Misery Index di Confcommercio. Il MIC di ottobre 2020 si è attestato su un valore stimato di 20,8, in aumento di otto decimi di punto su settembre. Il rischio del protrarsi dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni che questa impone potrebbe riportare nei prossimi mesi il MIC sui valori di aprile-maggio, consolidando i timori sulla sopravvivenza di molte attività e di tanti posti di lavoro. A ottobre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,8%, in aumento di un decimo di punto su settembre. Il dato riflette una sostanziale stabilità dei livelli occupazionali, associata a un modesto aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+11mila unità in termini congiunturali).
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